Due Mondi.
Lui con la sua casa viaggiante, lei con la sua casa sonora.
Lui con il suo silenzio impacciato e morbido, lei con le sue abitudini precise e ritmiche.
Il loro incontro davanti allo sguardo del pubblico li rende ancora più assurdi, più fragili a tal punto che i martelli ballano per loro. Vedersi dalla terrazza ma non riuscire a trovarsi davanti alla porta, pulire casa, sognare, far colazione, darsi appuntamento sotto un lampione sopra una sedia e salutarsi.
Casa de Tábua è un incontro inaspettato tra suono e gesto che rivela il lato comico dell’uomo nel quotidiano.
Casa de Tábua è un luogo assurdo ma per noi così reale, che se un giorno riprendessimo questo viaggio lo vorremo portare appresso proprio come le nostre case.
“Chi avrebbe mai detto che quella casa potesse andare così lontano. In una giornata iniziata come quella di ieri, non ci si poteva aspettare tanto. La cosa certa è che un incontro importante arriva dopo un lungo viaggio e così è stato.”
Di e con André Casaca e Irene Michailidis
Sguardo esterno Teresa Bruno
Pianoforte, Chitarra e Lampioncello Irene Michailidis
Ramofono e Sega André Casaca
Scenografie Rossella Geraldi
Oggetti di scena Marie Eve De Paoli
Macchine di scena Silvano Costagli
Costumista Federica Novelli
Produzione Teatro C’art Comic Education
Percorso di Ricerca
Il processo di ricerca in Casa de Tábua si è strutturato tenendo il corpo al centro del processo creativo. Il corpo-suono, il corpo-silenzio, il corpo-musica. Un lavoro essenzialmente fisico che ha portato alla necessità di affrontare l’atto teatrale come una partitura musicale. La relazione tra il suono e il gesto è apparsa da subito parte fondamentale del lavoro.
L’ espressione comica non verbale ha suggerito la gestione dei tempi, la dilatazione, la pausa e la sospensione scenica. Un lungo percorso di improvvisazioni ci ha portato a delineare la drammaturgia dello spettacolo.
La comicità è passata dalla ricerca di neutralità alla consapevolezza della propria presenza, e a come tale presenza risuoni nel pubblico e nello spazio. L’identificazione è stata trovata attraverso la ripetizione delle azioni fisiche. Questa insistenza gestuale è diventata parte integrante delle nostre abitudini, in fondo è per questo motivo che il clown ripete le sue azioni, perché non ricorda di averle fatte prima e questo vivere lo rende ingenuo. E’ questa freschezza che abbiamo cercato nella profondità di questi mondi che si sono creati. Un percorso diventato naturale e strutturato dall’incontro artistico tra Irene Michailidis e André Casaca.
Durata 60 minuti
Spettacolo adatto dai 3 anni in sù
Tecnica: clown, danza, musica, mimo